GranTosco

IN • HOC • SIGNO • VINCES

Uno dei piu’ illustri membri della prestigiosa famiglia longobarda – scesa nella Maremma per unirsi ad un territorio unico, ricco di preziose materie prime – Guglielmo Aldobrandeschi, viene ritratto nella Divina Commedia, undicesimo canto del Purgatorio. 
Dante lo definisce “Gran Tosco” per la sua virtuosa condotta politica e militare, che consente al casato di estendere il suo dominio su vasti territori intorno a Grosseto e Siena.

iipassi di Guglielmo riecheggiano nelle stanze quiete del castello di pietra amiantina. 
Anche un uomo fregiato del nome di “Gran Tosco” puo’ essere assalito da momenti d’inquietudine, quando, la notte prima di una grande impresa, il sonno diventa un miraggio. Ora s’arriccia energicamente uno dei folti e ispidi baffi rossi, un attimo dopo tamburella sonoramente le dita sull’elmo conservato nella teca accanto al salone dei ricevimenti.
 S’affollano i pensieri: il destino a cui è stato chiamato, l’onore del suo popolo e la prosecuzione della stirpe, il mantenimento delle terre che ha iniziato ad amare profondamente; selvagge, aspre ma in fondo generose, proprio come lui.

Durante le notti insonni, è difficile trovare consolazione in pensieri più lievi. Quasi come un bambino, va alla ricerca del suo personalissimo tesoretto, la pergamena infilata in un astuccio di castagno della selva di Santa Fiora, tutto intarsiato con le effigi di animali dalla testa d’uomo. Una pergamena che si cura di far riscrivere non appena gli inchiostri iniziano poco poco a sbiadire. Qui trova appunti, riflessioni più intime…addirittura qualche disegno buttato giù di sua mano, per tenere a mente volti o paesaggi. Tra queste righe un  posto speciale è riservato alla ricetta della sua birra; oltre agli ingredienti, alle dosi e al processo di lavorazione, affiorano note più personali, una sorta di diario segreto, sui momenti più gioiosi trascorsi dopo aver bevuto un boccale: la celebrazione di una vittoria, così come l’inizio di un’avventura galante.

hh*Fires raged as it opened its jaws in the monte Amiata woods. Not only did it devour cattle, its ferocity had it slay a man a day spreading terror among the peoples of Santa Fiora and its surroundings.
The brave count Guido Sforza, after having drunk his potion of malt, hop, honey and other secret ingredients, managed single handedly with his spear to slay the beast.

*English version

Birra Rossa Doppio malto alla Castagna

Ingredienti

Acqua, malto d’orzo, castagna IGP del Monte Amiata seccata presso seccatoi della zona (20%). Miele di castagne. Differenti tipologie di luppoli, lieviti selezionati.
BIrra ad alta fermentazione non pastorizzata, non microfiltrata, fermentat in bottiglia.

Degustazione

Cremosa e poco persistente. Color castagna con riflessi marroni. Al naso un aroma fruttato tipico dei lieviti belgi. Le note iniziali di caramello lasciano sul finale spazio alla castagna il cui aroma resta delicato, mai preponderante.

Abbinamenti

Zuppe, brasati, magari cotti con la birra stessa. Cinghiale o selvaggina in umido, tacchino farcito alle castagne, salumi e formaggi stagionati. Pesce azzurro alla griglia o alla brace. Tra i dolci: castagnaccio, Monte Bianco.

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